Lettere della famiglia Mozart

 272. LEOPOLD MOZART ALLA MOGLIE, SALISBURGO

À Madame / Madame Marie Anne / Mozart/ à / Salzbourg / par / Mantova / Insprugg

Milano, 26 dic. 1772.

Or ora ci siamo alzati da tavola dopo il pranzo da Madme D`Aste, dalla quale sto scrivendo e che vi riverisce. Tra 2 o 3 ore comincerà l`opera. Che Iddio ci faccia la grazia! La prova generale dell`altro ieri è andata così bene da farci sperare in un grandissimo successo. La sola musica, senza i balletti,1 dura 4 ore. Oggi abbiamo puntualmente ricevuto la tua lettera2 da cui abbiamo appreso molte novità. La disgrazia che ha colpito il sig. Joseph Hagenauer ci ha toccato il cuore. Oggi, in chiesa, abbiamo entrambi fervidamente pregato Dio perché lo guarisca, e, nel mandargli i nostri saluti, gli auguriamo di cuore una pronta guarigione. La storia dei fantasmi a casa dei Barisani non è che un annebbiamento di natura isterica. Il sig. Dr. Barisani deve fare qualche indagine: quella brava ragazza avrà certamente già sofferto un tempo, se non ora, di gravidanze isteriche. Con questa stessa posta scrivo anche a Sua Ecc. il sig. Maggiordomo maggiore e a Sua Grazia il Princ., nostro grazioso signore, allegando il libretto dell`opera. Non vi scordate di far visita a Sua Ecc. la contessa v. Arco e di porgerle i nostri umilissimi omaggi e auguri per l`anno nuovo. Riguardo < alla lettera > per < Firenze > c`è stato un grave errore. Il sig. Abbate Augustini ha portato con sé a Roma tutto il pacchetto, mentre avrebbe dovuto consegnarlo qui al sig. Troger. Di conseguenza tutte queste cose prima sono ritornate qui da Roma, e solo recentemente sono state mandate a < Firenze >. Sua Ecc. il conte Firmian vi ha allegato < una lettera buona e autorevole >, ora dobbiamo < aspettare la risposta >.3 In casa del conte Firmian il 21, 22 e 23 correnti c`è stato ogni sera un grande ricevimento per tutta la nobiltà. I ricevimenti si sono prolungati, ogni sera, dalle 5 di pomeriggio fino alle 11 di notte, sempre accompagnati da musica vocale e strumentale. Siamo stati invitati anche noi e il Wolfg. ha suonato ogni sera. Il terzo giorno, in particolare, non appena le Loro Altezze Reali4 hanno fatto il loro ingresso, il Wolfg., su loro espressa richiesta, ha subito dovuto suonare. Ed entrambe le Altezze Reali si sono a lungo trattenute a parlare con noi. Durante queste 3 serate i palazzi più nobili della città erano tutti illuminati da grandi torce, sulle torri delle chiese vicine alla casa del conte Firmian le campane suonavano certi piccoli brani come i Carillion nei Paesi Bassi, e nelle vie c`era musica con trombe e timpani. Queste sono state le festività che si sono celebrate a Milano per l`elezione a cardinale di Sua Eminenza di Passavia.5
La De Amicis è nostra ottima amica, canta e recita come un angelo, ed è tutta contenta giacché il Wolfg. l`ha servita in modo impareggiabile.6 Voi, e tutta Salisb., resterete stupefatti nell`ascoltare simili cose! Entrambi salutiamo voi e tutti i buoni amici e le amiche di casa e non, vi baciamo dieci e 10 000 volte e sono, in fretta, il vecchio
Mzt.

Noi stiamo sì, grazie a Dio, in salute; ma la mia testa resta pur sempre il mio intimo nemico. Ho un aspetto assai migliore, una buona cera; ma di tempo in tempo provo di nuovo quella sensazione alla testa, e soprattutto nel punto dove ho fatto quell`improvvida caduta di notte. Mi auguro di aver da provare questa sensazione per altri 50 anni.


1 La gelosia del seraglio e La Giaccona, su coreografia di Carlo Le Picq, e La Scuola di Negromanzia, su coreografia di Giuseppe Salamoni. Si veda: Senn, «Mozarts Skizze der Ballettmusik zu Le Gelosie del Serraglio».
2 Perduta.
3 Sembra che Leopold avesse inviato all`arciduca Leopoldo di Toscana una partitura del Lucio Silla K 135 (oggi conservata alla Società del Whist di Torino, segnatura 10/V/12-13), con la speranza di assicurare a Wolfgang una posizione a corte; si veda: Holschneider, «Neue Mozartiana in Italien» e lettera 281. La lettera di Firmian sembra perduta.
4 L`arciduca d`Austria Ferdinando d`Asburgo-Lorena e Maria Beatrice Ricciarda d`Este.
5 Si veda anche la Gazzetta di Milano del 23 dicembre 1772, [p. 4]
6 Folchino Schizzi, nell`Elogio Storico di Wolfgango Amadeo Mozart, racconta un aneddoto - di cui per altro non esistono altre conferme - circa Wolfgang e la De Amicis. La De Amicis sostenne il ruolo di Giunia, le cui arie includono «Dalla sponda tenebrosa» (n. 4), «Ah, se il crudel periglio» (n. 11), «Parto, m`affretto» (n. 16) e «Fra i pensier più funesti» (nr. 22). Le improvvisazioni all`organo menzionate da Schizzi sono invece ignote.


Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 272 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 21/01/2025.

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Salisburgo (Austria)   
Arcidiocesi di Salisburgo - Sacro Romano Impero


Città e arcidiocesi sulle rive del fiume Salzach; capoluogo della provincia omonima e luogo natale di Mozart. Le sue origini moderne - successive alla caduta dell`Impero Romano - risalgono alla fondazione, nel 696, dell`abbazia di San Pietro da parte di San Ruperto da Worms, e della cattedrale di San Vigilio nel 774. Durante la vita di Mozart, Salisburgo era un`arcidiocesi indipendente, parte del Sacro Romano Impero, e fu governata da due arcivescovi: Siegmund Christoph conte di Schrattenbach (in carica dal 1753 al 1771), primo datore di lavoro di Mozart, e Hieronymus Colloredo (in carica dal 1772 al 1803). Mentre Schrattenbach era un prodigo sostenitore della musica di corte, Colloredo, al contrario, si occupò piuttosto di riformare la liturgia, l`istruzione e il fisco.
Alla musica di corte provvedevano quattro gruppi indipendenti e distinti: i musicisti di corte veri e propri, che si esibivano nella cattedrale, all`Università Benedettina e a corte; i «trombettieri di corte e di campo», che insieme ai timpanisti (di norma dieci trombettieri e due timpanisti) suonavano sia nella cattedrale che a corte provvedendo alle fanfare prima dei banchetti o di altre importanti funzioni civiche; la cappella della cattedrale (Dommusik), formata dai diaconi coristi (Domchorvikaren) e dai coristi (Choralisten), che si esibiva nella cattedrale; e il coro di voci bianche della Cappella (Kapellhaus), che si esibivano anch`essi nella cattedrale ed erano istruiti dai musicisti di corte. Il compito principale dei musicisti di corte era di provvedere, insieme alla cappella della cattedrale e al coro di voci bianche, alla musica nella cattedrale. Nelle occasioni più solenni, i musicisti erano una quarantina o più, numero che veniva ridotto nelle occasioni minori. In aggiunta ai servizi di corte o nella cattedrale, i musicisti di corte si esibivano all`Università Benedettina, dove erano regolarmente allestiti drammi scolastici. Si trattava in origine di rappresentazioni in prosa di stampo pedagogico appositamente concepite dai benedettini, che nel corso del Seicento si erano evolute verso forme operistiche. Il solo contributo di Mozart al genere fu Apollo et Hyacinthus K 38 del 1767. L`Università Benedettina di Salisburgo promuoveva la produzione musicale sia formale che informale, comprese le opere orchestrali su larga scala eseguite in occasione delle cerimonie di laurea di agosto, alle quali Mozart contribuì con le serenate K 203, K 204 e K 320.
Altre istituzioni salisburghesi importanti includevano l`arciabbazia di San Pietro, il monastero femminile di Nonnberg e il Teatro arcivescovile di corte. La musica per le occasioni pubbliche includeva fanfare delle guardie civiche, spesso ingaggiate per suonare ai matrimoni, e bande militari che suonavano durante le marce delle guarnigioni cittadine. Anche i privati cittadini - inclusi i musicisti di corte al di fuori dei loro impegni ufficiali - si dilettavano attivamente in ruoli musicali. Erano frequenti le composizioni in occasione di onomastici e le serenate per celebrare matrimoni - come la serenata K 250 Haffner di Mozart - così come erano frequenti le esecuzioni domestiche. Sia all`interno che all`esterno del principato, mantenevano stretti contatti con la corte di Salisburgo e i suoi musicisti numerose istituzioni musicali, fra le quali in particolare il monastero benedettino di Michaelbuern e il monastero benedettino di Lambach. Bibl.: Birsak e König, Das grosse Salzburger Blasmusik; Dahms, «Das musikalische Repertoire des Salzburger Fürsterzbischöflichen Hoftheaters (1775-1803)»; Eisen, «Salzburg under Church Rule»; Dopsch, Geschichte Salzburgs; Eisen, «Mozart`s Salzburg Orchestras»; Schmid, Mozart und die Salzburger Tradition; Schneider, Geschichte der Musik in Salzburg.