Lettere della famiglia Mozart

 267. LEOPOLD MOZART ALLA MOGLIE, SALISBURGO

Milano, 21 nov. 1772

Siamo, grazie a Dio, vispi e sani come pesci nell`acqua, ché per 7 dì a partire da ieri è piovuto giorno e notte in modo così incredibile da non fare alcuna meraviglia se tutti i postali che sarebbero dovuti giungere oggi si facessero ancora aspettare. Oltre alla pioggia scrosciante e al vento, durante la notte fra il 19 e il 20 c`è stato un forte temporale che è iniziato intorno alle 10 di sera con dei lampi, ed è proseguito per tutta la notte, fino alle 4 di mattina, con una serie ininterrotta di violenti tuoni. Io, per parte mia, sono stato svegliato da un forte colpo di tuono alle 2 e poi alle 5, ma mi sono riaddormentato subito. Il Wolfg., invece, dopo essersi addormentato intorno alle 12, non ha più sentito un ette di tutta la tregenda. Abbiamo un alloggio assai migliore di quello dell`altra volta, più bello, più confortevole, ancor più vicino al teatro, e distante quindi una cinquantina di passi da quello di Mdme d`Aste, la quale ci ha prestato un paio di buoni cuscini per il capo, giacché i salsicciotti italiani sono troppo duri per noi. Peraltro, mentre il nostro letto precedente era largo 9 spanne, questo arriva a 10.1 Sul vostro benestare non ho alcun dubbio. Oggi è l`anniversario del nostro matrimonio.2 Saranno trascorsi, credo, 25 anni dacché abbiamo avuto la buona pensata di sposarci. - - Quest`idea, invero, l`avevamo avuta molti anni prima. Le cose buone vogliono il loro tempo! Il Primo Uomo Sg. Rauzzini è ora giunto, ci sarà quindi sempre più da fare e la situazione si farà più animata. Anche le commediole, però, non mancheranno, come è d`uso in teatro. Ma queste sono inezie! I fichi che il sig. Joseph ha dato al Wolfg. alla partenza erano miracolosi quanto il pane e i pesci nel Vangelo, ché ieri ne abbiamo ancora mangiati per cena, la quale consiste sempre solo in uva, pane e un bicchiere di vino. Mandiamo omaggi a tutti i buoni amici e amiche. Il giorno è breve! C`è molto da fare, e quando non c`è il lavoro ci sono comunque varie faccende. Vi baciamo - - quante volte volete - - e sono con il Wolfg. il tuo vecchio
Mozart

MOZART ALLA SORELLA

Ti ringrazio, tu sai già per cosa. Chiedo perdono al sig. von Hefner per non avergli ancora risposto. Solo che mi era impossibile, e ancora lo è: ché non appena arrivo a casa devo scrivere qualcosa, spesso c`è già qualcosa sulla scrivania, e fuori casa, per via, non posso certo scrivere. Quando lo vedi fagli leggere queste righe e per il momento lo prego di accontentarsi di questo. Io non me la prenderei a male con il mio povero amico per il fatto che non mi ha risposto; non appena avrà più tempo sicuramente, senza fallo, fuor di dubbio, di certo, mi risponderà puntualissimamente. Il mio complimento a tutti i buoni amici e alle amiche. Bacio le mani alla mamma. Bene stai, e novità presto scrivimi. la dalla Germania posta ancora arrivata non è.
Oidda.
Io sempre rimango
Mozart Wolfgang
Milano à 2771 nov. 12 li3


1 Circa 200 centimetri; per il letto precedente si veda anche la lettera 216 .
2 Leopold e Maria Anna Mozart si erano sposati il 21 novembre 1747.
3 La data, 12 novembre 1772, così come l`ultima frase e i saluti, sono scritti al contrario.


Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 267 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 08/12/2024.

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