
Species facti
Dopo che molti aristocratici della città si erano persuasi dello straordinario talento di mio figlio, sia grazie alle notizie provenienti dall`estero che tramite verifiche personal
Non appena fu terminato il primo atto, pregai il Carattoli di ascoltarlo e giudicarlo affinché mi rassicurasse. Egli venne, e la sua meraviglia fu tale che ricomparve da me il giorno dopo, portando con sé il Caribaldi. Caribaldi, non meno stupito, un paio di giorni dopo portò da me il Poggi. Tutti mostrarono un apprezzamento così smisurato che, alle mie ripetute domande: se davvero credevano che fosse buona? - se ritenevano che dovesse proseguire? - - si indispettirono per la mia titubanza e più volte esclamarono animatamente: cosa? - - come? questo è un portento! questo opera andera alle stelle! è una meraviglia! - non dubiti, che scrivi avanti! - &c.
Rassicurato dall`approvazione dei cantanti sul fatto di aver conseguito il risultato desiderato, feci proseguire mio figlio nel lavoro; ma pregai anche il regio dottor Laugier di definire a mio nome la questione del pagamento con l`impresario. Cosa che avvenne; e Affligio promise 100 ducati. Per abbreviare il mio costoso soggiorno a Vienna, richiesi allora che l`Opera venisse messa in scena ancor prima della partenza di Sua Maestà per l`Ungheria
L`opera era ormai pronta da alcune settimane. Si cominciò a copiarla; e il primo atto, e subito dopo anche il secondo, venne distribuito ai cantanti: nel frattempo, in diverse occasioni, mio figlio eseguì per la nobiltà l`una o l`altra aria alla tastiera, e persino il Finale del primo atto, e tutti la ammirarono, come vide e sentì lo stesso Affligio presso il principe von Kauniz. A questo punto avrebbero dovuto avere inizio le prove.
Ma, - come avrei mai potuto immaginarlo! Qui ebbero anche inizio le persecuzioni contro mio figlio.
Accade assai raramente che un`Opera vada interamente bene fin dalla prima prova e non debba subire qua e là alcuna modifica. Proprio per questo motivo si usa provare dapprincipio solo con la tastiera, e mai con tutti gli strumenti, fintantoché i cantanti non abbiano ben studiato le loro parti e in particolare i finali.
Ma qui avvenne esattamente il contrario. Le parti non erano state ancora studiate a sufficienza, non aveva avuto luogo alcuna prova dei cantanti accompagnati dalla tastiera né vi era stata una prova d`insieme del finale, e tuttavia venne fatta la prova del primo atto con tutta l`orchestra, col solo intento di dare, fin dall`inizio, una cattiva impressione e un sentimento di confusione. Nessuno che vi abbia assistito la potrebbe chiamare una prova senza arrossire; e non voglio ricordare il comportamento freddo di certuni, ai quali la coscienza non potrà che rimordere. Che Iddio possa perdonarli.
Dopo la prova Affligio mi disse che andava bene; ma che, essendo l`uno o l`altro passaggio troppo acuti, era necessario apportare alcune modifiche qua e là: dovevo solo parlarne con i cantanti; e, giacché Sua Maestà si sarebbe già trovata in città nel giro di 12 giorni, egli voleva rappresentare l`Opera entro 4, o al massimo 6 settimane, così da avere tempo di mettere tutto in ordine. Non avrei avuto assolutamente nulla da ridire al riguardo; egli era un uomo di parola e avrebbe mantenuto tutte le promesse; non si trattava di niente di nuovo e insolito; anche in altre opere venivano apportati cambiamenti etc. etc.
Vennero quindi fatte le modifiche richieste dai cantanti e vennero scritte due nuove arie per il primo atto
Per mettermi nuovamente al riparo da tutte queste chiacchiere, mio figlio dovette suonare tutta l`Opera alla tastiera in casa del giovane barone van Swieten, alla presenza del sig. conte von Spork, del Duca de Braganza e di altri conoscitori della musica; tutti furono molto sorpresi dai pretesti addotti da Affligio e dai cantanti; furono assai commossi e affermarono all`unanimità che pretesti così poco cristiani, falsi e malvagi non erano comprensibili; che essi preferivano quest`Opera a parecchie opere italiane e che invece di incoraggiare questo talento divino, era stata ordita una qualche cabala, che mirava palesemente solo a sbarrare all`innocente fanciullo la meritata via dell`onore e della felicità.
Mi recai dall`impresario per sapere come stessero veramente le cose. Questi mi disse: di non essere mai stato contrario a mettere in scena l`Opera; che io non potevo però biasimarlo se egli curava il proprio interesse; gli avevano manifestato alcuni dubbi sul fatto che forse l`opera non avrebbe incontrato il favore del pubblico; aveva la Caschina e ora voleva far provare anche la Buona figliuola
Ma i nemici del povero bambino (chiunque essi siano) mandarono di nuovo tutto all`aria. Il giorno stesso il copista ebbe ordine di sospendere il lavoro: e pochi giorni dopo venni a sapere che Affligio aveva deciso di non rappresentare affatto in teatro l`opera del fanciullo. Volendo avere certezza della cosa, andai da lui, che mi rispose così: Aveva convocato i cantanti, essi avevano sì riconosciuto che l`opera era composta in modo incomparabile, ma dicevano che mancava di senso teatrale, e quindi non potevano eseguirla. Questo discorso mi risultò in tutto e del tutto oscuro. I cantanti potevano davvero, senza arrossire di vergogna, azzardarsi a disprezzare quello che prima avevano portato alle stelle, ciò per la cui realizzazione essi stessi avevano incoraggiato il fanciullo, e che essi stessi avevano elogiato ad Affligio? - - Gli replicai: non poteva pretendere che il fanciullo si assumesse invano la gran fatica di scrivere un`opera. Gli rammentai i nostri accordi; gli feci capire che aveva tirato per le lunghe per quattro mesi, facendoci spendere più di 160 ducati. Gli rammentai il tempo che avevo sprecato e gli assicurai che avrei preteso da lui tanto i 100 ducati, su cui si era accordato con il regio dottor Laugier, quanto le rimanenti spese derivate da tutto questo.
A questa mia ragionevole richiesta egli diede una risposta astrusa che tradì l`impaccio con cui cercava, non so come, di cavarsi dalla faccenda, e alla fine mi congedò con queste infami e fredde parole: se volevo che mio figlio si prostituisse, egli avrebbe fatto sì che l`opera venisse derisa e fischiata. Coltellini udì ogni cosa. Questa sarebbe dunque la ricompensa offerta a mio figlio per il suo grande sforzo di scrivere un`opera (il cui originale ammonta a 558 pagine), per il tempo perduto e per le spese sostenute? - - E infine, che ne è di ciò che più mi sta a cuore, cioè l`onore e la reputazione di mio figlio, dal momento che io non mi arrischio più a insistere sulla messa in scena dell`opera, visto che mi è stato fatto comprendere con bastante chiarezza che ci si darebbe ogni pena per eseguirla nel modo peggiore? Dal momento che, per di più, si afferma ora che la composizione sia ineseguibile, ora che manchi di senso teatrale, ora che non segua il testo, ora che egli non sarebbe stato capace di scrivere una musica del genere e quant`altre simili insulse e in sé contraddittorie chiacchiere, che comunque, a disdoro dei denigratori invidiosi e calunniatori, si dissolverebbero tutte come fumo nell`aria davanti a un attento esame delle capacità musicali di mio figlio
1 Questa petizione fu consegnata a Giuseppe II il 21 settembre; si veda la lettera 141
.
2 Si veda la lettera 135
.
3 Leopold allude a un articolo della Correspondance littéraire di Friedrich Melchior Grimm del 15 luglio 1766: «(...) Ha anche scritto numerose arie italiane, e ho ben pochi dubbi che prima di arrivare all`età di 12 anni sarà già riuscito a far rappresentare una sua opera in qualche teatro italiano.»
4 Non ci sono documenti che attestino contatti fra Degenfeld e Affligio, e Degenfeld non è citato negli appunti di viaggio di Leopold né in alcuna delle sue lettere dai Paesi Bassi.
5 In originale in italiano.
6 Prima del 17 aprile; si veda la lettera 129
.
7 La n. 5, «Guarda la donna in viso» (per Filippo Laschi come Fracasso), e probabilmente la n. 8, «Ella vuole ed io vorrei» (per Francesco Carattoli come Don Cassandro); si veda il commento critico di NMA 11/5/2: La finta semplice, b/8.
8 La Cecchina ossia la buona figliuola (Roma, 6 febbraio 1760) fu allestita per la prima volta a Vienna il 19 maggio 1764 e ripresa nell`estate del 1768.
9 La buona figliuola maritata di Niccolò Piccinni, su libretto di Carlo Goldoni, che aveva debuttato a Bologna il 10 giugno 1761.
10 Francesco Carattoli doveva sostenere il ruolo di Don Cassandro; le sue arie erano la n. 4 («Non c`è al mondo altro che donne»), n. 8 («Ella vuole ed io vorrei») e n. 16 («Ubbriaco non son io, non, nò»). Per Domenico Poggi era invece previsto il ruolo di Simone; le sue arie erano la n. 13 («Con certe persone») e n. 22 («Vieni, vieni, o mia Ninetta»). Infine a Filippo Laschi era destinato il ruolo di Fracasso; le sue arie erano la n. 5 («Guarda la donna in viso»), 20 («In voi belle è leggiadria») e 25 («Nelle guerre d`amore»). Per una visione più generale, si veda nuovamente l`apparato critico di NMA 11/5/2: La finta semplice.
11 Dal conte Johann Wenzel Sporck; si veda la lettera 141
.

2 Si veda la lettera 135

3 Leopold allude a un articolo della Correspondance littéraire di Friedrich Melchior Grimm del 15 luglio 1766: «(...) Ha anche scritto numerose arie italiane, e ho ben pochi dubbi che prima di arrivare all`età di 12 anni sarà già riuscito a far rappresentare una sua opera in qualche teatro italiano.»
4 Non ci sono documenti che attestino contatti fra Degenfeld e Affligio, e Degenfeld non è citato negli appunti di viaggio di Leopold né in alcuna delle sue lettere dai Paesi Bassi.
5 In originale in italiano.
6 Prima del 17 aprile; si veda la lettera 129

7 La n. 5, «Guarda la donna in viso» (per Filippo Laschi come Fracasso), e probabilmente la n. 8, «Ella vuole ed io vorrei» (per Francesco Carattoli come Don Cassandro); si veda il commento critico di NMA 11/5/2: La finta semplice, b/8.
8 La Cecchina ossia la buona figliuola (Roma, 6 febbraio 1760) fu allestita per la prima volta a Vienna il 19 maggio 1764 e ripresa nell`estate del 1768.
9 La buona figliuola maritata di Niccolò Piccinni, su libretto di Carlo Goldoni, che aveva debuttato a Bologna il 10 giugno 1761.
10 Francesco Carattoli doveva sostenere il ruolo di Don Cassandro; le sue arie erano la n. 4 («Non c`è al mondo altro che donne»), n. 8 («Ella vuole ed io vorrei») e n. 16 («Ubbriaco non son io, non, nò»). Per Domenico Poggi era invece previsto il ruolo di Simone; le sue arie erano la n. 13 («Con certe persone») e n. 22 («Vieni, vieni, o mia Ninetta»). Infine a Filippo Laschi era destinato il ruolo di Fracasso; le sue arie erano la n. 5 («Guarda la donna in viso»), 20 («In voi belle è leggiadria») e 25 («Nelle guerre d`amore»). Per una visione più generale, si veda nuovamente l`apparato critico di NMA 11/5/2: La finta semplice.
11 Dal conte Johann Wenzel Sporck; si veda la lettera 141

Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 139 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 19/02/2025.
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 139 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 19/02/2025.
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