Lettere della famiglia Mozart

 269. LEOPOLD MOZART ALLA MOGLIE, SALISBURGO

À Madame / Madame Marie Anne / Mozart / à/ Salzbourg / par Mantova / Insprug.

Milano, 5 dic. 1772

Siamo (grazie a Dio) in salute! Anche se scrivo con una penna scadente; perché la Md.me D`Aste, che vi porge i suoi complimenti, ha sempre penne scadenti. Mentre scrivo queste righe, stiamo tutti ridendo dell`inizio di questa lettera. Proprio ora il sig. v. Cristani entra nel cortile! E la posta dalla Germania non è ancora arrivata perché le strade sono tanto cattive. Anche la Sg.ra De Amicis, che manda i suoi omaggi a entrambe voi e al sig. Adlgasser, è arrivata solo nella tarda serata di ieri, e da Venezia a Milano, con una carrozza postale à 6 cavalli, le ci sono voluti 8 giorni di viaggio, tanto le strade sono inondate d`acqua e di melma.
Un`altra disgrazia per il povero Tenore Cordoni è che si è ammalato al punto da non poter venire. Sono stati quindi mandati a Torino il segretario del teatro, con una carrozza postale speciale, e una Staffetta a Bologna, affinché trovino un altro buon tenore, che non sia solo un bravo cantante, ma soprattutto un buon attore dotato di presenza scenica, così da poter fare onore al ruolo di Lucio Silla.1 In queste circostanze, dato che la Prima Donna è arrivata solo ieri, mentre il tenore non è ancora noto, è facilmente comprensibile che la maggiore e più fondamentale parte dell`opera non sia ancora stata composta. Solo ora ci si metterà seriamente al lavoro.
Riguardo alla carta da musica per il sig. Rhab, puoi dargliela tutta: ne procurerò dell`altra. Devi però tenere quella piccola.2 Volete che vi scriviamo molto? - Ma che cosa mai dovremmo scrivervi? - Questo è tutto ciò che posso scrivere. - Qui non ci sono novità che possano interessarvi; forse vi giungerà nuovo che la Md.ssle Domanök si è sposata a Vienna con un capitano ed è passata a miglior vita al primo parto, vale a dire è morta stecchita. Chi credete che abbiamo incontrato qui? - Oh, ve l`ho già scritto, me ne rammento: il famoso ballerino Bellardo,3 che abbiamo visto all`Aia e ad Amsterdam.
Il sig. maestro di cappella Lolli dirige ancor sempre in duomo? - -
Per ciò che concerne la musica richiesta, hai risposto bene al manticista.4
Entrambi riveriamo tutti i nostri amici e le amiche nella terra promessa di Salisburgo, vi baciamo 10 000 000 volte attraverso l`aria umida, ché ora qui il tempo è piovoso, e sono il
vecchio Mzt

MOZART ALLA SORELLA

Ora devo fare ancora 14 pezzi, poi ho finito, certo che il terzetto e il Duetto 5 si possono contare per 4. Non posso proprio scrivere molto perché non ho nessuna novità e, in secondo luogo, non so cosa io stia scrivendo, giacché sono completamente immerso nell`opera e corro il rischio di scriverti, invece che parole, un`intera Aria. Devo porgere omaggi alla mamma, a te e al sig. Adelgasser da parte del sig. e della sig.ra Germani. Qui a Milano ho imparato un nuovo gioco che si chiama Mercante in fiera; appena torno a casa ci giochiamo.6
Dalla sig.ra Taste ho anche imparato una nuova lingua che è facile da parlare ma faticosa da scrivere, utile però, anche se è un poco infantile, ma buona per Salisburgo. Addio, stammi bene. I miei complimenti a tutti i buoni amici e alle amiche. I miei omaggi alla nostra bella Nandl e al canarino, perché questi due e tu sono i più innocenti nella nostra casa. Il Fischietti comincerà ben presto a lavorare alla sua opera buffa - in tedesco - alla sua opera strampalata.7 Addio. Il mio baciamano alla mamma.



1 Alla fine il ruolo fu ricoperto da Bassano Morgnoni, tenore alla Cappella Regia di Torino.
2 In Italia i Mozart acquistavano un tipo particolare di carta da musica, che normalmente non era disponibile a Salisburgo, e che era di dimensione più piccola. Molti degli autografi di Wolfgang sono scritti su carta di questo formato, e i commenti di Leopold potrebbero riferirsi al fatto che era troppo piccola per produrre le parti di esecuzione, mentre era molto maneggevole per portarsela dietro e comporre in viaggio. Si veda: Tyson, «The Dates of Mozart`s Missa brevis KV 258 and Missa longa KV 262 (246a)».
3 Si veda la lettera 165.
4 Nel 1770, la cappella di Salisburgo impiegava due manticisti a corte e uno nella cattedrale; si veda: Hochfürstlich-Salzburgischer Kirchen- und Hof-Kalender, Auf das Jahr Nach der gnadenreichen Geburt unsers Herrn und Seligmachers JESU Christi M. DCC. LXXX. (Salisburgo, [1769], p. 108: «Zwey Hof = und ein Domcalcant»).
5 «Quell`orgoglioso sdegno» (n. 18) e «D`Eliso in sen m`attendi» (n. 7).
6 Il Mercante in Fiera è un popolare gioco di carte, basato sulla capacità di chi tiene il banco di mettere all`asta le carte fra il pubblico e farne salire il prezzo. In palio ci sono dei premi, come nella tombola, e il gioco può durare diverse ore, a seconda della capacità del banditore e della partecipazione di pubblico. È perciò un gioco particolarmente conviviale, perché più il pubblico è numeroso, più diventa ricco il monte premi.
7 Probabilmente Il mercato di Malmantile di Fischietti, rappresentato per la prima volta nel 1757 al Teatro San Samuele di Venezia quindi nuovamente a Salisburgo nella stagione di Carnevale del 1772-73; è possibile che Fischietti intendesse comporre per Salisburgo un`opera tedesca, ma abbia alla fine allestito una delle sue opere già composte. Si veda Basso, I Mozart in Italia, p. 272.


Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 269 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 15/11/2025.

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Leopold Mozart  

Augusta (Augsburg) (Germania) 14/11/1719 - Salisburgo (Austria) 28/05/1787


Ruoli/titoli:


Padre di Wolfgang Amadeus Mozart
Compositore
Violinista
Pedagogo

Figlio del rilegatore di Augusta Johann Georg e di Anna Maria Sulzer, studiò al locale ginnasio (1727-35) e al liceo annesso alla scuola dei Gesuiti di San Salvatore (1735-36). Frequente interprete di produzioni teatrali, era anche esperto organista e violinista. Nel 1737 ruppe con la famiglia e si immatricolò all`Università Benedettina di Salisburgo, dove studiò filosofia e diritto. Ottenuto nel 1738 il baccalaureato con lode in filosofia, fu espulso nel 1739 per scarsa frequenza e mancanza di rispetto verso i professori e l`università. Poco dopo, divenne valletto e musicista presso il conte Johann Baptist Thurn-Valsassina und Taxis, canonico e presidente del concistoro di Salisburgo. Nel 1743 fu nominato quarto violinista nell`orchestra di corte dell`arcivescovo Leopold Anton von Firmian; oltre ai suoi compiti come violinista, insegnava anche violino - e più tardi clavicembalo - ai ragazzi del coro di voci bianche della cattedrale. Nel 1758 fu promosso secondo violino, e nel 1763 divenne vicemaestro di cappella. A questi anni si devono numerose composizioni, anche se ne sopravvive solo una minima parte. È verosimile che dai primi anni sessanta - al momento in cui iniziarono i viaggi in Europa con la famiglia - abbia interrotto quasi del tutto l`attività di compositore. Le ultime composizioni con data certa risalgono all`aprile del 1762 (un concerto per tromba) e all`agosto dello stesso anno (una litania in re maggiore). È tuttavia quasi certo che i frammenti della messa K 116, inizialmente attribuiti a Wolfgang, siano stati da lui composti a Vienna nel 1768, così come la cosiddetta sinfonia Lambach del 1767, anch`essa erroneamente attribuita a Wolfgang. Ancora prima, nel 1756, aveva pubblicato il suo apprezzatissimo «metodo completo per violino», Versuch einer gründlichen Violinschule, di cui nel 1769-70 fu pubblicata una seconda edizione rivista, seguita nel 1787 da una terza. Una traduzione olandese vide la luce nel 1766, e una francese, apparentemente non autorizzata, fu pubblicata nel 1770 da Valentin Roeser; non si conoscono invece sue edizioni italiane. Il 21 novembre 1747 sposò Anna Maria Pertl (nota anche - e spesso così citata nelle lettere - come Maria Anna o Marie Anne), figlia di Wolfgang Nikolaus, amministratore a St Gilgen. Dei loro sette figli solamente due, Maria Anna (Nannerl) e Wolfgang Amadeus arrivarono all`età adulta. Il giorno della sua morte, Dominicus Hagenauer, abate della chiesa di San Pietro a Salisburgo e amico di lunga data della famiglia, annotò nel suo diario: «Il padre deceduto oggi era un uomo di grande spirito e saggezza, e avrebbe potuto ben servire lo stato non solo con la musica. […] Era nato ad Augusta, ha speso la sua vita al servizio della corte locale [a Salisburgo], ma ha avuto la sfortuna di essere qui sempre perseguitato, e di non essere popolare quanto in altri, più importanti luoghi in Europa». I fratelli di Leopold ancora vivi durante la vita di Mozart erano Joseph Ignaz e Franz Aloys, oltre alle sorelle Maria Eleonora e Theresia Franziska. Bibl.: Schmid, Mozart und die Salzburger Tradition; Plath, «Zur Echtheitsfrage bei Mozart: 2. Leopold Mozart»; Halliwell, The Mozart Family: Four Lives in a Social Context; Eisen, Leopold-Mozart-Werkverzeichnis (LMV).