Lettere della famiglia Mozart

 176. Leopold Mozart alla moglie, Salisburgo
Roma, addì 14 aprilis 1770
L`11 siamo felicemente giunti qui. Mi pareva quasi di essere in viaggio per Salisb. piuttosto che per Roma, perché da Firenze a Roma abbiamo dovuto viaggiare per 5 giorni sotto una pioggia terribile e con un vento gelido. A Roma ho appreso che da 4 mesi piove sempre, e ne abbiamo avuto la prova: mercoledì e giovedì, che faceva bello, siamo andati a S. Pietro, nella Cappella Sistina, per ascoltare il Miserere 1 durante il mattutino e, tornando a casa, siamo stati sorpresi da un acquazzone così tremendo che i nostri mantelli si sono inzuppati come non mai. Non voglio farti una lunga descrizione di questo viaggio orrendo. Immaginati solo un paesaggio per lo più disabitato e le locande più orride, sporcizia, niente da mangiare se non, qua e là e per buona sorte, uova e broccoli: e talvolta si facevano pure scrupolo a servire le uova nei giorni di magro, meno male che a Viterbo abbiamo cenato bene e ben dormito. Colà abbiamo visto la S. Rosa di Viterbo, di cui si può vedere la reliquia incorrotta (come anche quella di S. Caterina di Bologna a Bologna). Dalla prima abbiamo preso per ricordo polvere febbrifuga2 e reliquie, dalla seconda una cintura. L`11, appena arrivati, ci siamo recati dopo pranzo alla chiesa di S. Pietro e poi al mattutino, il 12 abbiamo assistito alle Functiones 3 e, mentre il Papa serviva alla mensa dei poveri, lo abbiamo visto proprio da vicino, perché eravamo davanti, a pochi passi da lui. La cosa è ancora più degna di nota perché siamo passati per due porte custodite da guardie svizzere in armatura e abbiamo dovuto farci strada attraverso molte centinaia di persone, e, NB, non avevamo ancora nessuna conoscenza. Ma gli abiti buoni, la favella tedesca e la mia consueta disinvoltura, con cui ho fatto dire in tedesco dal mio servitore alle guardie svizzere che ci facessero largo, ci hanno permesso di passare rapidamente dappertutto. Hanno preso il Wolfg. per un gentiluomo tedesco, alcuni addirittura per un principe, e il servitore glielo ha lasciato credere tranquillamente; e io ero ritenuto il suo precettore. Proprio così siamo arrivati al tavolo dei cardinali. E qui è capitato che il Wolfg. si trovasse per caso tra le sedie di due cardinali, uno dei quali era il cardinal Pallavicini.
Questi fece un cenno al Wolfg. e gli disse: vuole avere la bontà di dirmi, in confidenza, chi è Lei? Il Wolfg. gli disse tutto. Il Cardinale reagì con grandissima meraviglia e disse: Ah, Lei è il celebre fanciullo di cui mi hanno tanto scritto.4
A queste parole il Wolfg. domandò: Lei non è forse il cardinal Pallavicini? - - Il Cardinale rispose: sì, sono io, e perché? - -
il Wolfg. allora gli disse che avevamo delle lettere da consegnare alla Sua Eminenza e che gli avremmo fatto una visita di ossequio. Il Cardinale se ne mostrò lietissimo, disse che il Wolfg. parlava bene l`italiano e, tra l`altro, disse ik kann auck ein benig deutsch sprecken. 5 etc. etc.
Quando ce ne andammo, il Wolfg. gli baciò la mano e il Cardinale si levò lo zucchetto dalla testa e gli rivolse un cortesissimo complimento.
Probabilmente avrai sentito spesso del famoso Miserere di Roma, tenuto in così gran pregio che ai Musici della cappella è vietato, pena la scomunica, portarne fuori dalla cappella anche una sola parte, copiarlo o darlo ad alcuno. Ebbene, noi ce l`abbiamo già. Il Wolfg. l`ha già trascritto, e l`avremmo già spedito a Salisb. con questa lettera, se per farlo non fosse stata necessaria la nostra presenza; ma il modo in cui viene eseguito fa un effetto maggiore della composizione in sé, quindi lo porteremo a casa con noi, e, dal momento che è uno dei segreti di Roma, non lo lasceremo arrivare nelle mani di nessuno, ut non incorremus mediate vel immediate in Censuram Ecclesiæ. 6
Abbiamo già visitato a fondo la chiesa di S. Pietro e non tralasceremo certo di visitare tutto quello che c`è da vedere qui. Domani (se Dio lo vorrà) vedremo pontificare Sua Santità. Non puoi assolutamente immaginarti l`alterigia degli abbate di qui. Chiunque abbia il sia pur minimo incarico presso un cardinale ritiene di valere quanto il cardinale medesimo. E giacché ogni cardinale si reca alle funzioni papali con un Corteggio di 3 o 4 carrozze, ciascuna delle quali è piena di cappellani, segretari e camerieri particolari, e che costoro occupano quasi tutto lo spazio, io già pregusto domani, quando ci faremo largo tra tutti questi arroganti signori, lasciandoli all`oscuro della nostra identità, ché non ci siamo ancora presentati da nessuna parte, dato che ora è il tempo delle Functiones. A partire da lunedì cominceremo a consegnare le nostre 20 lettere di raccomandazione.
Tanto sono contento che voi non viaggiate con noi, quanto mi dispiace che non vediate tutte le città italiane, e soprattutto Roma. È inutile, anzi impossibile, farne una descrizione in breve. Ti consiglio ancora una volta di leggere le Descrizioni di viaggio di Kaysler. Di Bologna e di Firenze ti ho scritto.7 Siamo passati dal collegio tedesco 2 ore dopo il nostro arrivo e vi abbiamo trovato il sig. v. Mölk in ottima salute, insieme con altri conoscenti. In omaggio al sig. v. Mölk farò esibire il Wolfg. davanti a tutto il collegio, perché lo ascolterebbero volentieri.8 Grazie all`interessamento del sig. Abbate Marcobruni siamo subito scesi in una casa privata: ma giacché qui hanno solo una stanza, mentre noi dobbiamo averne 2 per ricevere le persone che vengono a farci visita, stasera traslocheremo in un alloggio più confacente. Oggi e ieri sono stato un po` indisposto, ma avendo preso 3 dosi di polvere digestiva ora mi sento bene (grazie a Dio). Anche il Wolfg. sta bene e allega alla lettera una contraddanza.9 Vorrebbe che il sig. Cirillus Hoffman vi creasse una coreografia; e, per la precisione, vorrebbe che, quando i 2 violini suonano da solisti, anche a danzare fossero solo 2 persone, mentre poi, ogni volta che interviene l`intera orchestra con tutti gli strumenti, tutta la compagnia danzasse insieme. L`effetto migliore si raggiungerebbe se fosse danzata da 5 coppie. La prima coppia inizia con il primo Solo. Poi la 2a danza il 2o e così via, perché ci sono 5 Solo e 5 tutti.
Ora giunge la stagione che mi provoca maggiore inquietudine, perché è in arrivo il caldo; ma tutti mi dicono che Napoli è incomparabilmente più ariosa e assai più salubre di Roma. Prenderò dunque tutte le precauzioni possibili per organizzare il nostro viaggio di ritorno in modo da non incorrere in pericolo di vita, rappresentato soprattutto dall`aria cattiva o malaria. Dato che ora tutto dipende dal tempo, e soprattutto dalla forte pioggia e dal vento, non posso né decidere né scriverne. Il sig. Meisner è a Napoli, speriamo di vederlo laggiù entro 3 o 4 settimane. Pregate costantemente il buon Dio per la nostra salute: per parte nostra non trascureremo nulla; posso assicurarti che ne abbiamo grandissima cura, e che il Wolfg. fa così tanta attenzione alla propria salute che sembra davvero una persona adulta. Iddio vi conservi ugualmente in salute, porgete i miei omaggi a tutti i buoni amici e alle amiche e io rimango il vecchio
Mzt.
Io e il Wolfg. baciamo te e la Nannerl 1000 volte.

AGGIUNTA DI MOZART

Io e la mia miseranda penna siamo, grazie a Dio, in buona salute, e bacio la mamma e la Nanerl mille ovvero 1000 volte. nb: vorrei solo che mia sorella fosse a Roma, questa città infatti le piacerebbe parecchio, dato che la chiesa di S. Pietro ha un aspetto regolare e molte altre cose a Roma hanno un aspetto regolare. Proprio ora stanno portando qui davanti dei fiori bellissimi, me lo ha appena detto papà. Sono un pazzo, questo è risaputo, oh, ho una pena, nel nostro alloggio c`è solo un letto, la mamma può facilmente immaginarsi che con il papà non ho un attimo di riposo, mi rallegro all`idea del nuovo alloggio: ho appena disegnato s. Pietro con le chiavi, s. Paolo con la spada e, insieme, s. Luca con mia sorella ec. ec., ho avuto l`onore di baciare il piede di S. Pietro a S. Pietro, e, dacché ho la disgrazia di essere così basso, è stato necessario sollevarmi, me il vecchio buffone
Wolfgang Mozart
su fino a lui


1 Si veda lettera 184 .
2 La cosiddetta `polvere febbrifuga` serviva a trattare una sindrome simile alla malaria, caratterizzata da febbre alta, brividi, sudore e parossismo. La polvere derivava dall`alteris farinosa, o radice di colchico, nota anche con i nomi di radice di unicorno, radice anticoliche, mais dei corvi.
3 Le functiones del giovedì santo includono la rituale lavanda dei piedi associata alla messa di commemorazione dell`Ultima cena, durante la quale Gesù lavò appunto i piedi dei dodici apostoli.
4 Delle lettere riguardanti Mozart indirizzate a Lazzaro Opizio Pallavicini si è conservata solo quella, datata 28 marzo, inviatagli dal cugino, il bolognese conte Gian Luca Pallavicini-Centurioni; si veda l`Appendice 2. Persone → Pallavicini-Centurioni. Si veda anche la risposta di Lazzaro Opizio Pallavicini del 21 aprile.
5 «Anch`io so parlare un po` di tedesco.»
6 «Per non incorrere direttamente o indirettamente nella censura della Chiesa.»
7 Si vedano le lettere 168 , 170 , 171  e 173 .
8 Si veda lettera 184.
9 K 123, come si evince dalla descrizione di Leopold.

Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 176 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 05/12/2024.

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