81. LEOPOLD MOZART A LORENZ HAGENAUER, SALISBURGO
non può splendere sempre il sole, spesso vengono delle nuvole che però poi si disperdono. Non mi sono punto affrettato a riferire la triste morte della signora contessa Van-Eyck pensando che bastasse aver preparato i cuori dei signori salisburghesi a questo triste avvenimento, lasciando che altri dessero notizia della sua fine. Quando avrò lasciato Parigi non mancherò di riferire su certe circostanze; e avrei scritto qualche parola amichevole alla Mademoißel Rosalia, cui mando i miei saluti, ma devo chiederle di avere pazienza, converrà che le mie ragioni sono assolutamente fondate. Basta! non si muore volentieri da nessuna parte, ma per un tedesco onesto che si ammali, o addirittura muoia qui, la cosa è doppiamente triste. La morte della compianta signora Contessa ha peraltro provocato l`indisposizione del signor Conte, che ora però, va a poco a poco migliorando. La bambinaia tedesca Sophia, che tra pochi giorni farà ritorno in Germania, ci ha quasi lasciato la pelle dal dolore. Poco dopo anch`io mi sono trovato in ambasce per via di un`improvvisa e inopinata circostanza. Il mio caro Wolfgang è stato colpito da un subitaneo mal di gola e catarro sì che, avendo egli avvertito il catarro la mattina del 16, durante la notte gli si è venuto un tale blocco alla gola che ha corso il rischio di soffocare. Ma il muco, che si è liberato di colpo senza ch`egli potesse espellerlo, gli è ricaduto nello stomaco; al che io lo trassi subito via dal letto menandolo su e giù per la stanza. La febbre, che era davvero altissima, gliel`ho fatta calare man mano con la pulvre antispas. Hallen,1 e in 4 giorni si è levato, grazie a Dio, dal letto ed ora sta di nuovo meglio. Per precauzione ho scritto con la piccola posta al nostro amico il Medico tedesco signor Herrenschwand, che è Medécin des gardes Suißes. Egli non ha però ritenuto necessario venire più di 2 volte. L`ho fatto poi purgare con un poco di aqua laxat. Vien.;2 adesso, grazie a Dio, sta bene. Anche la mia figliola patisce un poco di catarro, ma senza febbre. E non c`è da meravigliarsene, ché siamo arrivati a Parigi il 10 nov. e per alcuni giorni ci sono state forti nevicate che sono però presto cessate; e da allora a Parigi la neve non si è più vista; il tempo è sempre stato nebbioso o umido, e così mite che in Germania l`autunno è molto più freddo: anzi, ci sono stati alcuni giorni straordinariamente belli e caldi, che però si sono subito mutati in un tempo tremendamente piovoso, tanto che qui nessuno esce quasi mai senza portarsi nella borsa un ombrello di seta. Questi pratici ombrelli di seta sono venuti in voga proprio per questo, perché il tempo a Parigi è in perfetto accordo con il carattere dei suoi abitanti ed è soggetto a mutare. I catarri qui sono peggiori e più pericolosi che in Germania, sono perlopiù catarri accompagnati da febbre, e giacché i signori Medici di qui sono molto amanti dei salassi,3 diverse persone vengono spedite all`altro mondo a furia di salassi. Ora La prego di far recitare al più presto possibile 4 sante messe a Maria Plain e una santa messa al Gesù Bambino di Loreto che le abbiamo promesse per via dei nostri figli, e di metterle sul mio conto. Spero che a Loreto si continuino a recitare le sante messe per tutto il tempo in cui siamo via, come da mia richiesta. Come conseguenza di quanto Le ho scritto circa il tempo piovoso, debbo ancora dirle che 2 settimane fa la Senna qui si è talmente gonfiata che la piazza della Grève bisognava attraversarla in barca e in molte zone della città vicine al fiume non si poteva passare. Quali danni abbia provocato l`acqua a Francoforte, in Olanda e anche in altri luoghi lo leggerà a sufficienza nelle gazzette. Tra 15 giorni al massimo ripartiremo per Versailles per consegnare la 1a œuvre delle sonate a stampa del gran sig. Wolfgang a Madame Victoire, seconda figlia del Re, alla quale saranno dedicate.4 La 2a Œuvre verrà probabilmente dedicata a Madame la Comteße de Teßé.5 Nel giro di 3 o al più 4 settimane dovranno, a Dio piacendo, accadere cose importanti; abbiamo seminato bene, adesso speriamo in un buon raccolto.6 Bisogna prendere tutto come viene. Avrei perlomeno 12 Louvis d`or in più se i miei figli non fossero dovuti restare alcuni giorni a casa. Ringrazio Dio che ora stiano meglio - - - Sa cosa vogliono sempre fare le persone di qui? - - Vogliono convincermi a far inoculare il vaiolo a mio figlio. Ma avendo io fatto ben intendere quanto sia contrario a questa proposta, mi lasciano in pace. Qui è assai di moda, solo che senza autorizzazione non lo si può fare in città, ma solo in campagna: e questo solo perché, visti i buoni effetti dell`inoculazione, le persone si sono fatte inoculare il vaiolo in massa e contemporaneamente, tanto i bambini che gli adulti, sì che talvolta in una stessa casa avevano il vaiolo 3, 4 e anche più persone. E dato che questo avrebbe potuto avere delle brutte conseguenze, la cosa ora deve essere fatta in campagna oppure segnalata all`Intendente di Parigi. Per parte mia mi affido alla misericordia di Dio. Dipende dalla Sua misericordia divina se Egli vorrà che questo prodigio di natura che ha messo al mondo vi debba anche restare, o se vorrà richiamarlo a Sé. Per quanto mi riguarda veglierò certamente su di lui in modo tale che sarà lo stesso se siamo a Salisburgo o in qualsiasi altra parte del mondo. Questo è anche ciò che rende il viaggiare così costoso. Chi non abbia intrapreso tali viaggi non può immaginare tutto quello che comportano. Bisogna sempre metter mano al borsellino e tener ben desti i propri 5 sensi avendo costantemente un piano per i mesi successivi; ma un piano che si possa subito modificare secondo il mutarsi delle circostanze. Ora passiamo ad altro. Non si meravigli se scrivo tutto alla rinfusa, in questi casi bisogna buttar giù i pensieri come vengono, altrimenti si dimenticano. In Germania è diffuso il pregiudizio che i francesi non sopportino il freddo; ma questo pregiudizio scompare all`istante, quando si vede che le botteghe restano aperte tutto l`inverno. Non solo quelle dei commercianti etc., ma sarti, calzolai, sellai, coltellinai, orafi etc., en fin 7 ogni genere di artigiani lavorano in botteghe aperte e sotto gli occhi di tutti, sicché tutte le botteghe sono come stanze in cui, per tutto l`anno, con l`arsura e con il gelo, si vede lavorare la gente. Appena si fa sera, tutte le botteghe vengono illuminate, sì che in alcune splendono 6, 7, 8 fino a 10 lumi, in altre molti candelabri a muro e nel mezzo pende una bella lumiera. La maggior parte delle botteghe restano aperte fin verso le 10. Quelle delle cose da mangiare fino alle 11. Qui le donne tengono sotto i piedi niente meno che delle chauffrette:8 sono delle cassettine di legno rivestite di latta e bucherellate, con dentro un mattone rovente o cenere bollente oppure dei recipienti di terracotta riempiti di brace. Per tutto l`inverno, non appena c`è una giornata serena, vede subito, anche con il vento più gelido, un`immensa folla di persone di entrambi i sessi e d`ogni età che se ne vanno a spasso nel giardino delle Tuileries, al Palais Royal, sui boulevards e lungo altre passeggiate. E ora mi dica se i francesi temono il freddo. Al minimo raggio di sole tutte le finestre vengono spalancate. E col vento più gelido lasciano le porte aperte e siedono intorno al camino.
Parigi, 22 feb.
1764
Monsieur, non può splendere sempre il sole, spesso vengono delle nuvole che però poi si disperdono. Non mi sono punto affrettato a riferire la triste morte della signora contessa Van-Eyck pensando che bastasse aver preparato i cuori dei signori salisburghesi a questo triste avvenimento, lasciando che altri dessero notizia della sua fine. Quando avrò lasciato Parigi non mancherò di riferire su certe circostanze; e avrei scritto qualche parola amichevole alla Mademoißel Rosalia, cui mando i miei saluti, ma devo chiederle di avere pazienza, converrà che le mie ragioni sono assolutamente fondate. Basta! non si muore volentieri da nessuna parte, ma per un tedesco onesto che si ammali, o addirittura muoia qui, la cosa è doppiamente triste. La morte della compianta signora Contessa ha peraltro provocato l`indisposizione del signor Conte, che ora però, va a poco a poco migliorando. La bambinaia tedesca Sophia, che tra pochi giorni farà ritorno in Germania, ci ha quasi lasciato la pelle dal dolore. Poco dopo anch`io mi sono trovato in ambasce per via di un`improvvisa e inopinata circostanza. Il mio caro Wolfgang è stato colpito da un subitaneo mal di gola e catarro sì che, avendo egli avvertito il catarro la mattina del 16, durante la notte gli si è venuto un tale blocco alla gola che ha corso il rischio di soffocare. Ma il muco, che si è liberato di colpo senza ch`egli potesse espellerlo, gli è ricaduto nello stomaco; al che io lo trassi subito via dal letto menandolo su e giù per la stanza. La febbre, che era davvero altissima, gliel`ho fatta calare man mano con la pulvre antispas. Hallen
1 Pulvis antispasmodicus Hallensis, un antispastico fatto di gusci di ostriche polverizzati mescolati con salnitro, potassio solfato e cinabro, secondo quanto prescriveva la Pharmacopoeia Wirtenbergica, un manuale di preparazioni galeniche molto popolare a Salisburgo nel Settecento; si vedano MBA V, p. 104 e Karhausen, The Bleeding of Mozart, p. 620.
2 Acqua laxativa Viennensis, un blando lassativo fatto di manna, senna, cremor tartaro e acqua; si veda Neligan e Reese, Medicines, their uses and mode of administration, p. 106.
3 Circa la pratica del salasso nel Settecento si veda Ruisinger, «The Circulation of the Blood and Venesection».
4 Nonostante non si abbiano prove che i Mozart siano tornati a Versailles, l`Avant-Coureur del 5 marzo 1764 scriveva «Questi fanciulli hanno avuto l`onore di suonare numerose volte in presenza di Monsignore il Delfino, di Madame la Delfina e delle Madame di Francia [le figlie di Luigi XV], così come di un grande numero di persone distinte, sia della corte che della città» (MDB, p. 30), il che autorizza a ritenere che altre esecuzioni dei Mozart, incluse quelle a Versailles, non siano documentate. Il Delfino era Luigi Ferdinando di Borbone, figlio di Luigi XV; la Delfina era Maria Giuseppina di Sassonia. La dedica delle sonate K 6-7 recita:
6 L`allusione di Leopold non è chiara.
7 In questo caso: in una parola.
8 Scaldini per i piedi.
2 Acqua laxativa Viennensis, un blando lassativo fatto di manna, senna, cremor tartaro e acqua; si veda Neligan e Reese, Medicines, their uses and mode of administration, p. 106.
3 Circa la pratica del salasso nel Settecento si veda Ruisinger, «The Circulation of the Blood and Venesection».
4 Nonostante non si abbiano prove che i Mozart siano tornati a Versailles, l`Avant-Coureur del 5 marzo 1764 scriveva «Questi fanciulli hanno avuto l`onore di suonare numerose volte in presenza di Monsignore il Delfino, di Madame la Delfina e delle Madame di Francia [le figlie di Luigi XV], così come di un grande numero di persone distinte, sia della corte che della città» (MDB, p. 30), il che autorizza a ritenere che altre esecuzioni dei Mozart, incluse quelle a Versailles, non siano documentate. Il Delfino era Luigi Ferdinando di Borbone, figlio di Luigi XV; la Delfina era Maria Giuseppina di Sassonia. La dedica delle sonate K 6-7 recita:
A Madame Victoire de France
Madame
I tentativi che metto ai Vostri piedi sono senza dubbio mediocri, ma poiché la Vostra bontà mi autorizza ad adornarli con il Vostro augusto nome, il loro successo non lascia dubbi, e il Pubblico non potrà che essere indulgente verso il loro autore di sette anni, dal momento che compare sotto i Vostri auspici.
Vorrei, Madame, che il linguaggio della Musica fosse quello della gratitudine, potrei allora provare meno imbarazzo nel parlare dell`impressione che la Vostra protezione ha lasciato nel mio cuore. Porterò con me il loro ricordo in patria; e fino a quando la Natura, che ha fatto di me un Musicista così come ha creato gli usignoli, saprà ispirarmi, il nome di Victoire resterà scolpito nella mia memoria con gli stessi tratti indelebili con cui è impresso nei cuori della nazione francese.
Rimango, con il più profondo rispetto,
Madame,
il Vostro umilissimo, obbedientissimo e minuscolo servitore,
J. G. Wolfgang Mozart.
5 Si veda la lettera 83 .I tentativi che metto ai Vostri piedi sono senza dubbio mediocri, ma poiché la Vostra bontà mi autorizza ad adornarli con il Vostro augusto nome, il loro successo non lascia dubbi, e il Pubblico non potrà che essere indulgente verso il loro autore di sette anni, dal momento che compare sotto i Vostri auspici.
Vorrei, Madame, che il linguaggio della Musica fosse quello della gratitudine, potrei allora provare meno imbarazzo nel parlare dell`impressione che la Vostra protezione ha lasciato nel mio cuore. Porterò con me il loro ricordo in patria; e fino a quando la Natura, che ha fatto di me un Musicista così come ha creato gli usignoli, saprà ispirarmi, il nome di Victoire resterà scolpito nella mia memoria con gli stessi tratti indelebili con cui è impresso nei cuori della nazione francese.
Rimango, con il più profondo rispetto,
Madame,
il Vostro umilissimo, obbedientissimo e minuscolo servitore,
J. G. Wolfgang Mozart.
6 L`allusione di Leopold non è chiara.
7 In questo caso: in una parola.
8 Scaldini per i piedi.
Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 81 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 07/12/2024.
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 81 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 07/12/2024.