208. Mozart a Thomas Linley, Firenze
Caro Amico [Bologna, 10 settembre 1770]
Finalmente ecco una mia lettera! vengo tardi assai a rispondere alla sua gentilissima mandatami a Napoli, 1 la qual però non ricevei che due mesi dopo che lei me l`aveva scritta. Il disegno dello mio padre fu di prende la strada di Loretto per Bologna; di la di passare par Firenze, Livorno, e Genua, a Milano, e per consecuanza di farli una sorpresa, arrivando a Fiorenza all`improvviso. Ma, avendo avuto il mio Padre la discrazia di farsi un Schinccatura forte alla Gamba, essendo caduto il Cavallo di Stanga della Sedia di Posta, la quale ferita non solamente lo necessitò di stare tre Settimane nel Letto, mà lo fermo 7 Settimane in Bologna, questo brutto accidente ci obliga di mutar pensiere, e di andare per Parma a Milano.
Primo abbiamo perduti il tempo proprio di far quel viaggio, è secondo non v`è adesso il tempo proprio di farlo, essendo tutto il mondo in campagna, e di cavarne anche le spese del viaggio. Lei stia sicuro che questo accidente ci dispiace infinitamenti. Farei tutto il possibile di avere il piacere di abracciare il mio caro Amico, ed il mio Padre unito con me avrebbe il più gran desiderio di rivedere il signor Gavard, e la sua carissima e gentilissima famiglia, come anchi la Signora Corinna ed il Sigr. Nardini, e poi di ritornare a Bologna; se fosse se mai speranza di cavare pure le spese del viaggio.
Quanto alle stampe perdute, 2 il mio Padre pensò di servirla e ne giunse il suo aviso a tempo di poter ricavarne due. Mi favorisca adunque avisarmi presto qualche modo di poter mandargliele.
Mi conservi la sua cara amicizia e creda pure che con inalterabile affetto sempre sono e rimango
Bologna, 10 settembre 1770. devotiss.mo servitore ed affe.mo amico
Amadeo Wolfgango Mozart.
AGGIUNTA DI LEOPOLD MOZART
Favorisca di fare nostri complimenti a tutti i nostri amici ed amiche.
Caro Amico [Bologna, 10 settembre 1770]
Finalmente ecco una mia lettera! vengo tardi assai a rispondere alla sua gentilissima mandatami a Napoli,
Primo abbiamo perduti il tempo proprio di far quel viaggio, è secondo non v`è adesso il tempo proprio di farlo, essendo tutto il mondo in campagna, e di cavarne anche le spese del viaggio. Lei stia sicuro che questo accidente ci dispiace infinitamenti. Farei tutto il possibile di avere il piacere di abracciare il mio caro Amico, ed il mio Padre unito con me avrebbe il più gran desiderio di rivedere il signor Gavard, e la sua carissima e gentilissima famiglia, come anchi la Signora Corinna ed il Sigr. Nardini, e poi di ritornare a Bologna; se fosse se mai speranza di cavare pure le spese del viaggio.
Quanto alle stampe perdute,
Mi conservi la sua cara amicizia e creda pure che con inalterabile affetto sempre sono e rimango
Bologna, 10 settembre 1770. devotiss.mo servitore ed affe.mo amico
Amadeo Wolfgango Mozart.
AGGIUNTA DI LEOPOLD MOZART
Favorisca di fare nostri complimenti a tutti i nostri amici ed amiche.
Leopoldo Mozart.
1 Perduta.
2 Non si sa a quali stampe si riferisca Wolfgang, ma è possibile che comprendessero l`incisione tratta da Delafosse dal ritratto di famiglia eseguito da Carmontelle a Parigi alla fine del 1763.
2 Non si sa a quali stampe si riferisca Wolfgang, ma è possibile che comprendessero l`incisione tratta da Delafosse dal ritratto di famiglia eseguito da Carmontelle a Parigi alla fine del 1763.
Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 208 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 07/12/2024.
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 208 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 07/12/2024.