Lettere della famiglia Mozart

 162. Leopold Mozart alla moglie, Salisburgo
Milano, martedì grasso [27 febbraio] 1770.
Sabato scorso siamo dovuti andare inaspettatamente all`opera e al ballo con il sig. maggiordomo, quindi non ho potuto scriverti. La nostra Accademia c`è già stata; ha avuto luogo venerdì scorso.1 È andata come sempre: non servono altre spiegazioni. Godiamo, grazie a Dio, di buona salute e, se già non siamo ricchi, abbiamo pur sempre qualcosina più del necessario. Se Dio vuole, lunedì o martedì della 2a settimana di Quaresima lasceremo Milano e ci recheremo a Parma. 2 Noi partiremmo anche prima; tuttavia Sua Ecc. il conte Firmian vuole dare un gran concerto per le dame in casa sua nella prima settimana di Quaresima.3 E ci sono ancora altre cose da sbrigare. Domani e giovedì qui mangiano ancora la carne, tutti i giorni vi è opera e ballo, l`ultimo sarà sabato. Qui seguono il rito ambrosiano, e tutta la città si regola sulla base di questo.4 Ma nel convento ci si attiene all`uso romano e la Quaresima inizia il mercoledì delle ceneri. Tuttavia, il mercoledì delle ceneri e il giovedì tutti gli ecclesiastici lasciano il convento per recarsi dai loro conoscenti in città e si fanno invitare a mangiare la carne. Che te ne pare? Oh, a suo tempo ti racconterò cento begli episodi simili, i quali, lungi dall`essere edificanti, sono al contrario decisamente irritanti. Mi fa molto piacere che Salisb. sia così vivace e che anche voi abbiate qualche svago. Porgi ovunque i miei dovuti rispetti.
Prima di partire di qui scriverò a Sua Ecc. il maggiordomo maggiore.5 Indirizza sempre le lettere a Mr. Troger; anche se sono già partito da qui. Egli me le inoltrerà puntualmente. Addio, devo chiudere. Il Wolfg. è impegnato nella composizione di due arie.6 Bacio te e la Nannerl 1000 volte. E rimango il vecchio Mzt.
La disgrazia del sig. Basilij non solo ci ha provocato un`estrema afflizione, ma è anche costata molte lacrime al Wolfg., sai quanto è sensibile. Dio gli conceda di star meglio: cosa che gli auguro di cuore nel porgergli i nostri omaggi.

AGGIUNTA DI MOZART ALLA SORELLA

E io bacio la mama e te, sono tutto frastornato dal gran daffare, non posso assolutamente scrivere di più.



1 Il 23 febbraio. Il concerto probabilmente ebbe luogo nella residenza di Karl Joseph Firmian a Palazzo Melzi. Non si conoscono altri dettagli.
2 I Mozart lasciarono Milano giovedì 15 marzo.
3 Il concerto ebbe luogo il 12 marzo 1770; si veda la lettera 165 .
4 La diocesi di Milano segue il rito cosiddetto ambrosiano, nel quale il carnevale dura quattro giorni di più che nel resto del mondo cattolico. La data della lettera di Leopold - martedì grasso - segnava quindi per lui la viglia del Mercoledì delle ceneri, inizio della quaresima e del digiuno, mentre a Milano il picco dei festeggiamenti doveva ancora svolgersi. Vi sono altre differenze liturgiche fra il rito ambrosiano e quello romano praticato a Salisburgo, fra cui la recita di un`antifona dopo il Vangelo e dell`offertorio prima del Credo. Tali differenze, e la generale disapprovazione di Leopold per le usanze ambrosiane - come il mangiare carne quando secondo lui la quaresima era già iniziata - possono spiegare in parte il suo atteggiamento critico verso la musica sacra dell`Italia settentrionale.
5 La lettera di Leopold è perduta.
6 Forse K 77 e K 88, entrambe apparentemente composte a Milano all`inizio del 1770.

Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 162 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 19/02/2025.

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Salisburgo (Austria)   
Arcidiocesi di Salisburgo - Sacro Romano Impero


Città e arcidiocesi sulle rive del fiume Salzach; capoluogo della provincia omonima e luogo natale di Mozart. Le sue origini moderne - successive alla caduta dell`Impero Romano - risalgono alla fondazione, nel 696, dell`abbazia di San Pietro da parte di San Ruperto da Worms, e della cattedrale di San Vigilio nel 774. Durante la vita di Mozart, Salisburgo era un`arcidiocesi indipendente, parte del Sacro Romano Impero, e fu governata da due arcivescovi: Siegmund Christoph conte di Schrattenbach (in carica dal 1753 al 1771), primo datore di lavoro di Mozart, e Hieronymus Colloredo (in carica dal 1772 al 1803). Mentre Schrattenbach era un prodigo sostenitore della musica di corte, Colloredo, al contrario, si occupò piuttosto di riformare la liturgia, l`istruzione e il fisco.
Alla musica di corte provvedevano quattro gruppi indipendenti e distinti: i musicisti di corte veri e propri, che si esibivano nella cattedrale, all`Università Benedettina e a corte; i «trombettieri di corte e di campo», che insieme ai timpanisti (di norma dieci trombettieri e due timpanisti) suonavano sia nella cattedrale che a corte provvedendo alle fanfare prima dei banchetti o di altre importanti funzioni civiche; la cappella della cattedrale (Dommusik), formata dai diaconi coristi (Domchorvikaren) e dai coristi (Choralisten), che si esibiva nella cattedrale; e il coro di voci bianche della Cappella (Kapellhaus), che si esibivano anch`essi nella cattedrale ed erano istruiti dai musicisti di corte. Il compito principale dei musicisti di corte era di provvedere, insieme alla cappella della cattedrale e al coro di voci bianche, alla musica nella cattedrale. Nelle occasioni più solenni, i musicisti erano una quarantina o più, numero che veniva ridotto nelle occasioni minori. In aggiunta ai servizi di corte o nella cattedrale, i musicisti di corte si esibivano all`Università Benedettina, dove erano regolarmente allestiti drammi scolastici. Si trattava in origine di rappresentazioni in prosa di stampo pedagogico appositamente concepite dai benedettini, che nel corso del Seicento si erano evolute verso forme operistiche. Il solo contributo di Mozart al genere fu Apollo et Hyacinthus K 38 del 1767. L`Università Benedettina di Salisburgo promuoveva la produzione musicale sia formale che informale, comprese le opere orchestrali su larga scala eseguite in occasione delle cerimonie di laurea di agosto, alle quali Mozart contribuì con le serenate K 203, K 204 e K 320.
Altre istituzioni salisburghesi importanti includevano l`arciabbazia di San Pietro, il monastero femminile di Nonnberg e il Teatro arcivescovile di corte. La musica per le occasioni pubbliche includeva fanfare delle guardie civiche, spesso ingaggiate per suonare ai matrimoni, e bande militari che suonavano durante le marce delle guarnigioni cittadine. Anche i privati cittadini - inclusi i musicisti di corte al di fuori dei loro impegni ufficiali - si dilettavano attivamente in ruoli musicali. Erano frequenti le composizioni in occasione di onomastici e le serenate per celebrare matrimoni - come la serenata K 250 Haffner di Mozart - così come erano frequenti le esecuzioni domestiche. Sia all`interno che all`esterno del principato, mantenevano stretti contatti con la corte di Salisburgo e i suoi musicisti numerose istituzioni musicali, fra le quali in particolare il monastero benedettino di Michaelbuern e il monastero benedettino di Lambach. Bibl.: Birsak e König, Das grosse Salzburger Blasmusik; Dahms, «Das musikalische Repertoire des Salzburger Fürsterzbischöflichen Hoftheaters (1775-1803)»; Eisen, «Salzburg under Church Rule»; Dopsch, Geschichte Salzburgs; Eisen, «Mozart`s Salzburg Orchestras»; Schmid, Mozart und die Salzburger Tradition; Schneider, Geschichte der Musik in Salzburg.