Lettere della famiglia Mozart

 36. LEOPOLD MOZART A LORENZ HAGENAUER, SALISBURGO
Vienna, addì 30 octobris 1762.
Come cangia la fortuna, come fa presto a rompersi un`ampolla d`aceto!1 avevo quasi un presagio che essere felici per 2 settimane di fila fosse troppo; Iddio ci ha mandato una piccola croce, e noi siamo grati alla Sua infinita bontà, che ci sia ancora andata bene. La sera del 21, alle 7, eravamo ancora una volta presso Sua Maestà l`Imperatrice: il nostro Woferl però non si sentiva al suo solito, e già prima che vi andassimo, e poi nell`andare a letto, lamentò dolori al s. v.2 sedere e ai piedi. Mentr`era a letto, ispezionai i punti dove diceva di sentire i dolori, e trovai varie macchie delle dimensioni di un kreuzer, molto rosse e rilevate, che gli cagionavano dolore anche a toccarle. Ce n`erano però solo sui due stinchi, sui gomiti e un paio sulle natiche: ma molto poche. Aveva la febbre e gli somministrammo polvere nera e polvere del margravio.3 Ebbe un sonno alquanto inquieto. Il venerdì seguente ripetemmo la somministrazione delle polveri al mattino e alla sera, e constatammo che le macchie si erano estese ancor più: si erano fatte più grandi, ma non più numerose. Dovemmo mandare da tutti i signori presso i quali eravamo già impegnati per i successivi 7 giorni, e disdire giorno per giorno. Seguitammo a dargli la polvere del margravio, e la domenica incominciò a sudare, ciò che avevamo sperato, poiché fino a quel momento la febbre era stata prevalentemente secca. Incontrai il sig. medico della contessa v. Sinzendorf 4(che al momento non si trovava qui) e gli descrissi la situazione. Venne subito con me. Approvò il modo in cui avevamo proceduto; dice trattarsi d`una specie di esantema da scarlattina.5 Ha prescritto questa mistura

Rp. V: Scabios: ξij
Ф Epil: M.Зij
Spec: Diabrag.gr.XV
P: Hb ?
Syrup . diacord ξβ6
Poi nient`altro che minestre o panata,7 come del resto già facevamo: a volte mucillagine d`orzo pressato, a volte tisana di farfara con un goccio di latte. Prima di dormire gli davamo un bicchierino di latte di semi di melone triturati e un po` di semi di papavero. Grazie a Dio, ora sta così bene che speriamo possa uscir dal letto e alzarsi dopodomani, se non addirittura già domani, giorno del suo onomastico. Nel contempo gli è spuntato un molare che gli ha provocato un gonfiore alla guancia sinistra. Le Lor Signorie non solo ebbero la bontà di informarsi quotidianamente sulle condizioni del bambino, ma lo raccomandarono pure più che caldamente al medico, tanto che il sig. doctor Bernhard (così si chiama) non potrebbe essere più sollecito di quel che già è. Nel frattempo quest`evento mi è costato a dir poco 50 ducati. Nondimeno ringrazio infinitamente Dio che sia andata così: perché queste macchie di scarlattina, una malattia ricorrente da queste parti, sono pericolose per i bambini; ora spero che il Woferl si sia acclimatato, poiché la causa principale di tutto ciò è stato il cambiamento d`aria. La prego di riferire alla signora consorte, unitamente ai miei rispettosi omaggi, che debbo tornare a importunarla: ché abbia la gentilezza di provvedere a che alla Berglkirche siano recitate 3 s. messe al S Bambino di Loreto e 3 s. messe a S. Francisco de Paula. La rimborserò di tutto con gratitudine. Le novità qui sono molto scarse: che 9 diligenze postali siano entrate in città per l`affaire Hadick,8 sarà per Lei una notizia vecchia. Intanto i nostri sono riusciti ad impadronirsi anche di Katzenhäuser e di Nossen. Abbiamo fatto tutti una puntata di 5 numeri alla lotteria di Vienna per 20 Kr. su tutti e cinque i numeri.9 Il sig. Estlinger ha azzeccato un ambo da 4 f. Vede bene come la fortuna ci perseguita! non scherza affatto. Omaggi da tutti noi ed io particolarm. sono etc.
Aggiunta
al 30 ottobre 1762 /
La prego, faccia tutto il possibile per scoprire che cosa Sua Grazia deciderà finalmente di fare, e quante speranze io abbia davvero per il posto di vicemaestro di cappella.10 Non glielo chiedo senza ragione. Lei mi è amico. Chissà che cosa farò, se solo sapessi come andrà a finire. Quel che è sicuro, è che ora mi trovo nella condizione di potermi procurare il pane anche qui.
Io preferisco ancora Salisburgo a qualunque altro vantaggio, ma non mi si deve trascurare. Torno a pregarLa, perché altrimenti mi farò convincere non so neppur io a che cosa.
Or ora mi raccontano una cosa alla quale non posso credere, e cioè che il corpo del principe Heinrich sarebbe stato sbaragliato.11


1 Nell`originale: «Glück und Glaß, wie bald bricht ein Essig Krug!». L`abituale frase fatta tedesca: «Glück und Glas, wie leicht bricht das», qui lievemente deformata, deriva dalle Sententiae di Publilio Siro, famoso mimo e drammaturgo del I sec. a.C.: «Fortuna vitrea est: tum, cum splendet, frangitur» (La fortuna è come il vetro: così come può risplendere, può frangersi).
2 S[alva] V[enia]: con licenza parlando.
3 La polvere nera - fatta di due once di acqua di scabiosa (una pianta officinale della famiglia delle Dipsacaceae), due prese di polvere del margravio, 15 grammi di gomma adragante, un pizzico di un`erba non identificata e mezza oncia di sciroppo di papavero - era raccomandata nella farmacopea del tempo in casi di epilessia, convulsioni e coliche; la polvere del margravio, che secondo la farmacopea di Augusta includeva radice di peonia, vischio, corna di cervo, corallo bianco, avorio, perle e scaglie d`oro, era anch`essa raccomandata non solo per l`epilessia, ma anche per l`apoplessia, febbri pericolose, vaiolo e varicella. Si vedano Dalchow, W. A. Mozarts Krankheiten 1756-1763, pp. 56-60 e Nieznanowska, «Medicines in the correspondence of the Mozart Family», p. 69.
4Eleonore Elisabeth Sinzendorf o la contessa Rosina Veremund Sinzendorf.
5 Sempre Dalchow, ibidem, p. 38 ritiene che Mozart non avesse contratto la scarlattina, ma un erythema nodosum, un`infiammazione della pelle.
6 La prescrizione consente di preparare la ricetta della polvere nera descritta sopra.
7 Zuppa di pane.
8 Si veda la Gazette des Pays Bas del 29 novembre 1762.
9 Per un approfondimento circa la lotteria di Vienna nel Settecento, si veda Bauer, Mozart. A Great Lover of Games, pp. 347-385.
10 Il 21 giugno 1762 era morto il maestro di cappella di Salisburgo Ernst Eberlin; il 28 febbraio 1763 - compleanno dell`arcivescovo Siegmund Christoph von Schrattenbach - gli subentrò ufficialmente Giuseppe Lolli, suo vice dal 1743, mentre Leopold fu promosso alla posizione lasciata libera da Lolli; si veda Salzburg Landesarchiv, GA XXV M 26/5. Si veda la cronaca della corte di Salisburgo del 28 febbraio 1763, che riporta la nomina di Leopold e un`esecuzione di Wolfgang e Nannerl. MDB, p. 20.
11 La notizia non era vera. Nonostante Enrico di Prussia avesse sofferto una prima sconfitta a Freiburg, il 29 ottobre 1762 catturò la città, riportando un`importante vittoria nella cosiddetta terza guerra della Slesia, uno dei teatri della Guerra dei sette anni. Per il genere di resoconti che possono aver aiutato Leopold nella comprensione dei progressi della guerra, si veda la Gazette des Pays Bas del 1 novembre 1762, in cui si legge la seguente cronaca datata Vienna 20 ottobre.

Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 36 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 16/01/2025.

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Salisburgo (Austria)   
Arcidiocesi di Salisburgo - Sacro Romano Impero


Città e arcidiocesi sulle rive del fiume Salzach; capoluogo della provincia omonima e luogo natale di Mozart. Le sue origini moderne - successive alla caduta dell`Impero Romano - risalgono alla fondazione, nel 696, dell`abbazia di San Pietro da parte di San Ruperto da Worms, e della cattedrale di San Vigilio nel 774. Durante la vita di Mozart, Salisburgo era un`arcidiocesi indipendente, parte del Sacro Romano Impero, e fu governata da due arcivescovi: Siegmund Christoph conte di Schrattenbach (in carica dal 1753 al 1771), primo datore di lavoro di Mozart, e Hieronymus Colloredo (in carica dal 1772 al 1803). Mentre Schrattenbach era un prodigo sostenitore della musica di corte, Colloredo, al contrario, si occupò piuttosto di riformare la liturgia, l`istruzione e il fisco.
Alla musica di corte provvedevano quattro gruppi indipendenti e distinti: i musicisti di corte veri e propri, che si esibivano nella cattedrale, all`Università Benedettina e a corte; i «trombettieri di corte e di campo», che insieme ai timpanisti (di norma dieci trombettieri e due timpanisti) suonavano sia nella cattedrale che a corte provvedendo alle fanfare prima dei banchetti o di altre importanti funzioni civiche; la cappella della cattedrale (Dommusik), formata dai diaconi coristi (Domchorvikaren) e dai coristi (Choralisten), che si esibiva nella cattedrale; e il coro di voci bianche della Cappella (Kapellhaus), che si esibivano anch`essi nella cattedrale ed erano istruiti dai musicisti di corte. Il compito principale dei musicisti di corte era di provvedere, insieme alla cappella della cattedrale e al coro di voci bianche, alla musica nella cattedrale. Nelle occasioni più solenni, i musicisti erano una quarantina o più, numero che veniva ridotto nelle occasioni minori. In aggiunta ai servizi di corte o nella cattedrale, i musicisti di corte si esibivano all`Università Benedettina, dove erano regolarmente allestiti drammi scolastici. Si trattava in origine di rappresentazioni in prosa di stampo pedagogico appositamente concepite dai benedettini, che nel corso del Seicento si erano evolute verso forme operistiche. Il solo contributo di Mozart al genere fu Apollo et Hyacinthus K 38 del 1767. L`Università Benedettina di Salisburgo promuoveva la produzione musicale sia formale che informale, comprese le opere orchestrali su larga scala eseguite in occasione delle cerimonie di laurea di agosto, alle quali Mozart contribuì con le serenate K 203, K 204 e K 320.
Altre istituzioni salisburghesi importanti includevano l`arciabbazia di San Pietro, il monastero femminile di Nonnberg e il Teatro arcivescovile di corte. La musica per le occasioni pubbliche includeva fanfare delle guardie civiche, spesso ingaggiate per suonare ai matrimoni, e bande militari che suonavano durante le marce delle guarnigioni cittadine. Anche i privati cittadini - inclusi i musicisti di corte al di fuori dei loro impegni ufficiali - si dilettavano attivamente in ruoli musicali. Erano frequenti le composizioni in occasione di onomastici e le serenate per celebrare matrimoni - come la serenata K 250 Haffner di Mozart - così come erano frequenti le esecuzioni domestiche. Sia all`interno che all`esterno del principato, mantenevano stretti contatti con la corte di Salisburgo e i suoi musicisti numerose istituzioni musicali, fra le quali in particolare il monastero benedettino di Michaelbuern e il monastero benedettino di Lambach. Bibl.: Birsak e König, Das grosse Salzburger Blasmusik; Dahms, «Das musikalische Repertoire des Salzburger Fürsterzbischöflichen Hoftheaters (1775-1803)»; Eisen, «Salzburg under Church Rule»; Dopsch, Geschichte Salzburgs; Eisen, «Mozart`s Salzburg Orchestras»; Schmid, Mozart und die Salzburger Tradition; Schneider, Geschichte der Musik in Salzburg.