Lettere della famiglia Mozart

Correspondence litteraire VIII, 5.422, 1767  

Autore/i: Friedrich Melchior Grimm

In: Correspondence litteraire


M. Schobert, noto agli amanti della musica come uno dei migliori clavicembalisti di Parigi, aveva combinato una scampagnata con sua moglie, uno dei suoi figli di quattro o cinque anni e qualche amico fra i quali c’era un medico. Erano in sette, e andarono a passeggiare nella foresta di Saint-Germain-en-Laye. Schobert amava i funghi alla follia, e ne colse nella foresta per una parte della giornata. Verso sera, la compagnia arriva a Marly, entra in una locanda e chiede che gli si preparino i funghi che avevano raccolto. L’oste, avendo esaminato i funghi, assicura che sono della specie velenosa, e si rifiuta di cuocerli. Piccati dal rifiuto, tutti escono dalla locanda e ne trovano un’altra nel bosco di Boulogne, dove il cuoco gli dice la stessa cosa, e rifiuta parimenti di preparare i funghi. Un’ostinazione crudele, fondata sul fatto che il medico che faceva parte della compagnia continuava ad assicurare che i funghi erano buoni, li fa nuovamente uscire conducendoli alla perdizione. Arrivano a Parigi a casa di Schobert, che li fa mangiare i funghi per cena e tutti, in numero di sette, compresa la domestica di Schobert che li aveva preparati e il medico che si vantava di conoscerli così bene, tutti morirono avvelenati.