Lettere della famiglia Mozart

 45. LEOPOLD MOZART A LORENZ HAGENAUER, SALISBURGO
[Vienna, 10 dicembre 1762]
Il 4 ultimo scorso scrissi a Sua Grazia il Principe, nonché al reverendo sig. confessore, formulando entrambe le lettere così come i miei migliori amici auspicavano.1 Vi ho anche aggiunto ampie scuse per non potermi trovare a Salisburgo nel tempo convenuto; per dirla in breve: non potrò essere a Salisburgo prima di Natale o dell`anno nuovo,2 e le ragioni gliele spiegherò a suo tempo a voce. Nel legger questo, Le verrà da pensare al nostro sig. scultore di corte, anzi, forse già da tempo si sarà chiesto fra sé e sé, se tutti quelli che vengono a Vienna non siano incantati a rimanervi. È quasi così: ma le mie ragioni Le scioglieranno il mistero.
La lettera che ho ricevuto il 28 novembre da Sua Eccellenza il sig. primo maggiordomo 3 è datata 29 octobris, e mi è dunque pervenuta un mese dopo la spedizione, la prima domenica dell`Avvento4 e dalla posta. Che fino a quel momento però non giacesse alla posta debbo desumerlo dal fatto che io stesso ero andato una volta a chiedere all`ufficio postale, e l`Estinguer 3 volte. La lettera [è] scritta con tanta cortesia e per certi aspetti anche così amichevolmente, che non si dovrebbe sospettare nulla di male. Basta, se dovesse accadere, chiarirò le ragioni a quel cortese signore che Glielo ha detto.
Mi fa piacere che il Suo sig. figlio Joseph sia partito per Venezia. Ci dispiace solo di non aver avuto l`onore di vederlo prima della sua partenza. Non avrebbe potuto raggiungere Venezia passando per Vienna e Costantinopoli? - - Le condizioni del sig. Lorenz mi commuovono, e sono partecipe della vostra afflizione. Ma così è, purtroppo, e Dio farà ciò che è meglio per la salvezza della sua anima. Tutto considerato, le speranze sono assai poche: pure, io spero ancora.
È un bene che adesso noi non si sia a casa! Abbiamo paura del vaiolo, potrebbe farsi strada fino a noi. - - Ecco, ora sa la ragione per cui non vogliamo tornare a casa. Mi auguro che vada a finir bene.
La lepre ironica5 è stata fortunatissima a toccare a Lei, purché fosse anche buona; mi auguro che simili fortune Le capitino spesso. Ciò che precede l`ho scritto ieri. Mi arriva or ora la Sua lettera del 7 ultimo scorso,6 e la ricevo proprio mentre torno a casa dal sig. v. Wallau. Mi ero finalmente deciso a partire, onde arrivare a Salisb. per la festa di San Tommaso;7 senonché, quando fui dal sig. von Wallau e gliene diedi notizia, facendolo anzi dipendere dalla sua decisione e volontà, egli prese la cosa su di sé; disse anzi che Sua Grazia il Principe non mancherà di concedermi quelle 2 o 3 settimane, così che io possa accontentare anche i desideri della nobiltà ungherese. Deve infatti sapere che da 3 settimane ci assillano perché, dopo la festa dell`Immacolata,8 noi si vada a Presburgo. E questa richiesta si è fatta ancor più insistente da quando, al compleanno dell`Imperatore,9 al pubblico banchetto, parlammo coi grandi d`Ungheria. Domani dunque ci recheremo a Presburgo, dove tuttavia non penso proprio di trattenermi più di 7 giorni. Il sig. v. Wallau si è impegnato a scriverne personalmente alla nostra corte, assumendosene la responsabilità: altrimenti sarei partito immediatamente, non sapendo io fra l`altro se potrò trarre gran profitto da Presburgo. Comunichi per cortesia nel frattempo a Sua Grazia il Principe e al reverendo sig. confessore, unitamente ai miei umilissimi omaggi, che se per questo io corressi il rischio di perdere il favore di Sua Grazia, son pronto a salire sul postale per Salisburgo al primo cenno. Ci sono ancora tante cose che potrebbero trattenerci qui per almeno un altro mese. Pensi solo che il conte Durazzo, direttore musicale di questa corte, non è ancora riuscito a farci suonare nella sua accademia o in un concerto pubblico.10 Se volessimo accordarci in tal senso, potremmo rimaner qui anche fino alla Quaresima o a Pasqua, e cavarne un bel gruzzolo ogni settimana. Lei penserà: Vienna rende tutti matti. Sì, in effetti, se confronto per certi aspetti Salisburgo e Vienna, potrei anche finire col confondermi. Basta, se Dio ci lascerà in salute, spero di augurarle un felice anno nuovo dalla carrozza. Frattanto auguro alle signorine Ursula e Francisca di ristabilirsi bene, ma a Lei, e soprattutto alla Sua signora consorte, tanta costanza, e rimango
il Suo
sincero amico
Mozart
addì 10 decembris 1762


1 Le lettere di Leopold all`arcivescovo Siegmund Christoph von Schrattenbach e a Ferdinand Joseph von Mayr sono perdute. È possibile che riguardassero le sue preoccupazioni circa la nomina a vicemaestro di cappella; si veda la lettera 36 .
2 Si veda la lettera 42 .
3 La lettera di Franz Lactanz Firmian è perduta.
4 28 novembre.
5 La «lepre finta» è un polpettone popolare in Austria e Baviera, analogo al «pesce finto» italiano. Con soli 250 gr. di carne di lepre, aggiungendo burro, farina, parmigiano, uova e latte, si possono servire 6 persone. La ricetta, piuttosto economica, è concepita per dare ai commensali l`impressione di mangiare un costoso pasticcio di lepre. Questa è la probabile ragione per cui Leopold la chiama lepre «ironica». Si veda Pellegrino Artusi, La scienza in cucina e l`arte di mangiar bene, pp. 79-80.
6 Perduta.
7 21 dicembre.
8 8 dicembre.
9 Stessa data, l`8 dicembre.
10 Alla fine, a Vienna Mozart non si esibì in nessun concerto pubblico.

Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 45 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 09/12/2024.

Indietro
Torna all`inizio
Print Friendly and PDF