Repubblica indipendente fino al 1797 e città musicale per eccellenza, aveva legami sia musicali che commerciali con
Salisburgo.
Joseph Hagenauer, figlio di
Johann Lorenz, vi imparò le pratiche commerciali e numerosi cantanti salisburghesi, tra cui
Maria Anna Braunhofer e
Maria Maddalena Lipp, studiarono allo scomparso
Ospedale della Pietà, allora convento, orfanotrofio femminile e scuola di musica. Nel 1766, sulla via del ritorno della famiglia a Salisburgo, Leopold Mozart avrebbe voluto passare da
Milano e Venezia, ma alla fine decise altrimenti. Mozart e suo padre vi si recarono poi nel marzo del 1771, durante il primo dei viaggi in Italia. All`epoca di Mozart i principali teatri erano il
Teatro San Benedetto, il
Teatro Tron a San Cassiano, il
Teatro San Moisè, il
Teatro Vendramin di San Salvador, il
Teatro San Samuele, il
Teatro San Giovanni Grisostomo. La
cattedrale di San Marco era il luogo cardine per la musica sacra, ma numerose chiese parrocchiali, conventi e monasteri ricoprivano un ruolo attivo in campo musicale. Altri luoghi di esecuzione pubblici e privati includevano ulteriori teatri, confraternite mercantili, residenze nobiliari, e soprattutto gli ospedali, che come l`
Ospedale degli Incurabili, quello dei
Mendicanti, quello dei
Derelitti (detto anche Ospedaletto) e quello della
Pietà, si occupavano dell`educazione delle ragazze orfane e coltivavano una cultura di virtuosismo musicale. I Mozart soggiornarono a Venezia dall`11 febbraio al 12 marzo 1771, alloggiati a
Casa Ceseletti (Ca` Falletti). Mozart diede un concerto pubblico a
Palazzo Maffetti il 5 marzo 1771. Bibl.:
Norwich, A History of Venice;
Caffi, Storia della musica sacra nella già cappella ducale di S Marco in Venezia (dal 1318 al 1797);
Cattelan, Mozart. Un mese a Venezia;
Arnold, «Orphans and Ladies: the Venetian Conservatoires (1690-1797)»;
Passadore Francesco (a cura di), La Musica nel Veneto dal XVI al XVIII secolo;
Gillio: «La stagione d`oro degli Ospedali veneziani tra i dissesti del 1717 e 1777»;
Bauman: «Musicians in the Marketplace: the Venetian Guild of Instrumentalists in the Later Eighteenth Century»;
Mancini, Muraro e Povoledo, I teatri del Veneto;
Basso, I Mozart in Italia, pp. 463-468.